L’articolo di questa settimana non sarà un articolo come gli altri. Abbiamo infatti deciso, per questa volta, di concentrare la scrittura non sul racconto di attività, né sulla descrizione di qualche pianta officinale, ma bensì sul punto di vista dei ragazzi e delle ragazze del Laboratorio per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi “Villa Rizzi”.
Tra un lavoro e l’altro in mezzo ai filari pronti ad accogliere le erbe officinali o tra i passaggi che si svolgono nei laboratori di trasformazione interni alla struttura, abbiamo dato voce a quella che è la loro esperienza diretta.
Ci siamo fatti raccontare le loro preferenze rispetto alle mansioni e i loro pensieri rivolti all’esperienza che stanno svolgendo qui a Sardagna.
Ecco a voi il frutto delle nostre “interviste”!
G: “All’inizio per me è stato faticoso, poi adesso ci sono abituata e mi piace! Non amo uscire in campagna perchè ci sono troppi insetti, ci vado solo se proprio devo. Preferisco di gran lunga i lavori all’interno, come, ad esempio, la preparazione degli ordini!”
M: “Di Villa Rizzi mi piacciono i lavori che si svolgono all’esterno, all’aria aperta, perchè con il giusto distanziamento posso stare senza mascherina. Quando la indosso mi sembra di avere una museruola e non mi piace. Se necessario però la metto nel rispetto delle regole e delle altre persone.”
C: “Quando sono a Villa Rizzi mi piace molto uscire in campagna a raccogliere le verdure, che poi ci servono per i vari preparati.”
G: “Mi piace tagliare in piccoli pezzi le carote che usiamo per la giardiniera. É un lavoro che mi riesce bene e che faccio in poco tempo. Mi dà molta soddisfazione vedere il mio lavoro in un prodotto che verrà poi venduto e usato nelle case di altre persone.”
YL: “I miei primi giorni a Villa Rizzi li ho passati alla lavorazione dello sciroppo alla menta. È stato molto interessante vedere come veniva preparato il prodotto. La soddisfazione di vedere il prodotto finito è stata indescrivibile.”
Ogni ragazzo/a pone l’attenzione su diversi aspetti, quelli che per lui o lei sono più importanti.
Chi preferisce l’esterno per respirare aria pulita senza l’intoppo della mascherina, chi invece ama di più i lavori all’interno minuziosi e di precisione.
Ci piace leggere anche in queste circostanze la bellezza dell’eterogeneità e di quanto sia arricchente e compensante.
Lavorare assieme a persone che la pensano diversamente da noi o che preferiscono cose diverse dalle nostre ci permette di vedere il mondo da occhi e prospettive diverse, e così tutto quello che ci circonda acquista colori e sensi nuovi.
Monica, educatrice del Laboratorio per l’acquisizione dei prerequisiti lavorativi “Villa Rizzi”