150 anni: li dimostra o non li dimostra?
Il 19 marzo 1873 fu fondata la Congregazione di san Giuseppe nella cappellina del Collegio Artigianelli di Torino. In quell’occasione c’erano poche persone attorno al Murialdo. Il momento è stato celebrato all’insaputa di molti collaboratori dell’Istituto educativo sito in C.so Paletro. Quel seme di bene, messo nel terreno quasi all’oscuro, piano piano si è sviluppato ed è cresciuto. Ha seguito comunque i pensieri e le caratteristiche del fondatore, nell’umiltà e nella carità, e in questi 150 anni ha portato frutti significativi.
Certamente non è un baobab, non ha mai avuto la pretesa di esserlo. La Congregazione di san Giuseppe è stata, è, e sarà segno dello Spirito Santo nella Chiesa per il carisma che vive. Si può riassumere con:
DIO CI AMA CON AMORE INFINITO, PERSONALE, ATTUALE, TENERO E MISERICORDIOSO.
E anche oggi i religiosi, assieme ai laici che condividono tale carisma, si impegnano a rispondere a tale Amore soprattutto verso la gioventù povera, abbandonata e maggiormente in difficoltà.
Dal 16 al 19 marzo scorsi chi ha potuto partecipare a queste celebrazioni ha sperimentato l’amore di Dio attraverso la riflessione, la preghiera, le celebrazioni, prima a Roma e poi a Torino. Meraviglioso e commovente è stato soprattutto l’incontro col Papa Francesco in udienza speciale. Abbiamo potuto ascoltare le sue parole che ci hanno incoraggiato a continuare a fare, come il Murialdo, esperienza dell’amore di Dio, ad essere sempre attenti e sensibili ai bisogni degli uomini e delle donne del nostro tempo, ad avere la dolcezza paterna della carità.
A Torino poi, nei giorni seguenti, abbiamo approfondito i tratti principali della storia della Congregazione e ci siamo resi conto come essa continui la sua missione attraverso la Famiglia del Murialdo dove religiosi, religiose e tantissimi laici vivano ed operino secondo il carisma ricevuto e condiviso. È stata una testimonianza corale dove da tutti i 16 Paesi in cui siamo presenti ci siamo sentiti una “sola e ben unita famiglia”. È stata anche occasione per riscoprire i tratti fondamentali della vita di san Leonardo percorrendo i luoghi in cui è nato, vissuto e operato come apostolo dell’Amore. La celebrazione di una veglia al sabato e la grande concelebrazione della domenica 19 marzo presso la tomba del Murialdo hanno suggellato tutto il cammino celebrativo. Qualcuno ci ha augurato: altri 150! Noi ringraziamo ed andiamo avanti con coraggio e fiducia, insieme.
don Marco Demattè