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Puoi chiamarli comics, manga o fumetti, ma tutto inizia dalle strips!

La comic strip, in italiano striscia a fumetti, è la base del linguaggio del fumetto. Poche vignette e si può raccontare tutto: sentimenti, azione, avventura, supereroi.

Nelle scorse settimane presso il Centro Aggregativo Territoriale di Storo si è tenuto il corso di Comic Strips, guidato dal nostro esperto Danilo Filippo Barbarinaldi. Dopo la laurea all’Accademia di Belle Arti di Carrara, Danilo ha sperimentato dalla street-art alla cartapesta, passando per la grafica e la serigrafia, finché infine si è specializzato nel linguaggio del fumetto. Collaborando assieme ad altri fumettisti folli, come lui li definisce, ha fondato un collettivo entrato nel mondo del fumetto autoprodotto.

Carico di queste competenze, Danilo ha portato un po’ della sua arte anche a Storo! Sette giovani del territorio, provenienti da contesti e passati totalmente diversi tra loro, si sono ritrovati a raccontare ognuno la propria storia tramite il disegno.

Affinché ognuno si sentisse libero di raccontarsi tramite immagini, i primi momenti di incontro sono stati dedicati a rompere il ghiaccio e conoscere le varie personalità presenti in aula.

Fortunatamente, alcuni dei ragazzi si sono dimostrati più estrosi di altri e questo ha contribuito a rendere l’atmosfera più serena. Allo stesso modo, gli animi più pacati sono stati utili nel mantenere la pace e la concentrazione durante le fasi di produzione.

Dopo un primo momento di briefing dove ognuno dei partecipanti ha esplicitato la storia che avrebbe voluto rappresentare, si è passati al disegno e, contestualmente, alla rielaborazione dell’accaduto che, visualizzato sotto forma di storia a fumetti, ha un impatto differente e più oggettivo rispetto a quando il fatto è realmente accaduto.

I ragazzi hanno rappresentato episodi di vita quotidiana, avvenimenti degni di nota del loro passato, ma anche sogni e desideri. È così quindi che un gruppo di timidi sconosciuti si è trasformato in una chiassosa comitiva fatta di risate e battute ma anche di impegno e soddisfazione per il risultato finale. 

Alice, educatrice del Centro Aggregativo Territoriale L’Arca