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Faccio mie alcune voci di un articolo apparso su Parrocchia Viva delle Comunità di Lavis, Pressano e Sorni, scritto da Lucia, in occasione della festa annuale di san Leonardo Murialdo.

A 150 anni dalla fondazione della Congregazione si è voluto ricordare San Leonardo Murialdo. Questo “gigante della Chiesa”, per citare le parole del nostro Vescovo, che ha voluto fare suo l’insegnamento del Vangelo nel servizio agli ultimi.

Una breve presentazione della figura di questo Santo fatta da parte di Don Marco alla presenza di tante persone per capire come si arriva alla fondazione della Congregazione di San Giuseppe il 19 marzo 1873 nel Collegio Artigianelli di Torino.

Le parole tonanti del Vescovo nell’omelia, hanno ulteriormente invogliato ad aprire e mettere in pratica la Parola appena ascoltata. Ricordando che Gesù dodicenne di ritorno da Gerusalemme era stato perso di vista persino dai suoi Santi Genitori. Veniamo invitati a non perdere di vista quella che è la vera strada verso la Chiesa: il servizio verso gli ultimi. Ultimi che non sono un caso, ma Persone con un nome e cognome da accompagnare verso la dignità che spetta ad ognuno.

Il Vescovo ha invitato, quindi, i tanti operatori presenti impegnati nel sociale a non perdere tempo per compiti vacui, ma ricordarsi che si opera proprio guardando negli occhi quella singola persona che si accoglie.

È stato un discorso molto forte, incisivo, senza mezzi termini e senza via di scampo. Chi lavora al seguito di Cristo è un “folle” come è stato considerato “folle” il Cristo stesso. Così è stato San Leonardo Murialdo che ha creduto senza perdere mai l’entusiasmo nel suo progetto di salvezza degli ultimi. Come i tanti altri santi di quel periodo definiti assieme a lui “gemme preziose” su questa odierna strana strada opaca.

Era presente anche Fra Andrea, Canossiano di Lavis, che il 3 settembre verrà consacrato sacerdote in Duomo. Le perle preziose non mancano, sta a noi saperle cogliere e seguirle alla luce del Vangelo – ha sottolineato il Vescovo.

La S. Messa, allietata dal coro e da tanto entusiasmo da parte di tutte le congregazioni presenti (oltre ai Giuseppini del Murialdo, Stimmatini, Comboniani, Canossiane, Camilliane e altre congregazioni), dagli operatori della Comunità Murialdo e da tanti laici che si ispirano alla spiritualità murialdina, è terminata con le parole di ringraziamento da parte di Don Lamberto per l’operato nella nostra comunità a Don Marco e a Don Gianni per il loro servizio.

Il Vescovo Lauro dopo la benedizione ha salutato la comunità passando per la navata con il calore di un Padre Buono che indica la via della fratellanza. L’Oratorio poi ha ospitato in un clima conviviale un momento di festa”.

Don Marco Demattè