Mi chiamo Alessia sono una studentessa del terzo anno del corso di laurea di Scienze dell’Educazione e della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Nel mio percorso universitario sono previste 350 ore di tirocinio: 50 ore avvengono in modo indiretto, 150 nei servizi alla persona e 150 all’asilo nido.
In queste ore è prevista la realizzazione di un progetto. Il mio progetto, dal titolo “Nel mondo che vorrei”, è un’offerta di tipo espressivo che consente ai ragazzi, della scuola secondaria di primo grado, di prendere posizione all’interno della società e viaggiare con la fantasia.
I ragazzi devono immaginarsi di ricostruire il mondo, con tutte le opportunità a loro disposizione e soprattutto a loro piacimento! Il progetto è suddiviso in 3 diversi incontri.
Nel primo incontro ho portato un cartellone già strutturato dove erano rappresentati un prato in campagna, un fiume, la strada e la città. Ho chiesto poi ai ragazzi di scrivere su dei cartoncini colorati:
Quali sentimenti vorrebbero coltivare nel campo, immaginando che si debbano piantare proprio come dei semi (ad esempio, amore/felicità/spensieratezza).
Chi vorrebbero diventare nel fiume della vita (avvocato/ hostess/pallavolista).
Quali attrazioni vorrebbero (o non) nella città dei sogni (lunapark/ospedali/scuole).
E, infine, quali mezzi sostenibili utilizzeranno per raggiungere la città, dalla campagna (bicicletta/monopattino).
Questi cartoncini sono stati poi riposti all’interno di buste delle lettere incollate sotto ogni elemento analizzato.
Nel secondo incontro, ho svolto un approfondimento sul fiume della vita, strutturandolo graficamente su un cartellone azzurro. Ho chiesto loro chi vorranno diventare, quale percorso dovranno intraprendere e quali difficoltà incontreranno. In base a ciò, abbiamo poi incollato delle barchette nel rigagnolo adatto.
Nel terzo incontro, a percorso terminato, abbiamo tratto le nostre conclusioni. Ho proposto un modulo Google dove c’erano domande relative al grado di soddisfazione o insoddisfazione. Ho chiesto loro come hanno lavorato, come potrebbero migliorare e l’utilità del progetto.
Gli obiettivi del progetto sono relativi al riconoscere le loro aspettative, sul mondo e su loro stessi, e le loro emozioni. Privilegiare mezzi di trasporto sostenibili e prendere decisioni in gruppo. Saper ascoltare gli altri e giungere a un accordo. Saper fare lavoro di squadra.
I ragazzi sono rimasti piacevolmente sorpresi dall’opportunità di riscrivere un mondo con le proprie mani. Hanno partecipato attivamente e hanno dato sfogo alla loro fantasia. Sono stati in grado di guardarsi dentro e proiettare all’esterno i loro bisogni, desideri e emozioni.
Tra pochi giorni il mio percorso di tirocinio giungerà a termine e alla luce di questo posso dire di essere grata di questa esperienza.
Le educatrici del centro socio-educativo L’arca mi hanno accolta a braccia aperte, accompagnandomi in questo nuovo mondo, di cui conoscevo solo tanta teoria e poca pratica.
Ammetto che è stato tosto, specialmente all’inizio, entrare in contatto con questa nuova realtà. Mi ha messo alla prova e mi ha fatto crescere, sia professionalmente che personalmente.
Nel mio piccolo, sono contenta di aver potuto partecipare ed aiutare i ragazzi nella loro vita quotidiana.
Alessia, tirocinante del centro socio educativo territoriale L’Arca