In occasione dell’ottava settimana dell’accoglienza promossa dal CNCA, ossia Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza anche noi abbiamo partecipato insieme alla collaborazione con la Comunità delle Giudicarie e la Cooperativa Incontra.
“Qual è il significato di accoglienza oggi? Cosa vuol dire essere accoglienti? Come si concretizza l’accoglienza? Perché la capacità di essere accogliente è uno dei fondamenti che sostanzia e rende vitale una comunità?” (dal comunicato stampa CNCA)
Noi sappiamo che l’accoglienza ha mille colori. Ha i colori della fatica, della sofferenza, del conforto, dell’accettazione, della carezza, del riconoscimento, della valorizzazione, dell’affermazione. Non parliamo solo di chi chiede aiuto o accoglienza, ma anche e soprattutto di chi l’accoglienza la offre, la pratica, ne fa quotidiano esercizio, in maniera volontaria.
Nel nostro territorio, delle Valli Giudicarie, il progetto di accoglienza: “Accogliere. Una proposta, una famiglia, una vita.” nasce nel 2016 con l’idea di sensibilizzare le famiglie del territorio riguardo a questa tematica. Nel 2017 erano 15 le famiglie partecipanti, arrivando al 2022 con la stessa quantità di famiglie ma con l’entrata e l’uscita di alcune.
Nella serata di giovedì 6 ottobre, sia a Storo sia a Ponte Arche, in occasione della settimana dell’accoglienza, sono state proposte due serate per sensibilizzare ulteriormente la popolazione e far conoscere sempre più il progetto.
Le famiglie accoglienti sono innanzitutto volontarie con la voglia e lo spirito di collaborazione e supporto alle famiglie che ne hanno maggiormente bisogno.
Esse offrono uno spazio di vita quotidiana, momenti di gioco e momenti di svago in un contesto diverso dal proprio in un’ottica di creazione di rete per le famiglie in difficoltà.
Le esperienze dei nostri volontari sono estremamente positive, si parte sempre con un po’ di timore. “Sarò all’altezza? Avrò le capacità giuste?” ma poi tutto diventa meno difficile del previsto, basta incontrarsi e lasciare che il tempo aiuti a creare la giusta sintonia.
Non servono grandi cose, ma la voglia di offrire del proprio tempo!
Angelica, educatrice del progetto Accogliere