A volte, nella nostra quotidianità, noi educatori ci affanniamo molto nel trovare l’attività perfetta! Continuiamo a proporre sempre cose diverse e, talvolta, ci sentiamo un po’ sopraffatti dalla voglia di far sperimentare attività ed esperienze nuove ai minori.
Dipingere con colori a olio, tempera o acquerello. Laboratorio di falegnameria o origami con la carta. Giochi di gruppo all’aperto, caccia al tesoro o uscite sul territorio.
La scorsa settimana al C’entro Anch’io Rovereto Nord è però successa una cosa bellissima, che ci ha fatto molto pensare.
È bastato uno strumento musicale e l’attenzione si è interamente focalizzata lì. Tutto il gruppo voleva condividere lo strumento, suonarlo, capirne il funzionamento.
Una Cetra, suoni antichi, suoni ancestrali.
Capita che ci dimentichiamo di essere immersi in un mondo sonoro, che ci culla o ci infastidisce, a seconda delle sonorità che percepiamo e che sono attorno a noi.
Alle volte basta abbassare le luci, spegnere tutti gli apparecchi elettronici e sperimentare con le mani e il corpo le vibrazioni che gli strumenti ci offrono.
La scorsa settimana abbiamo vissuto questo momento magico!
Grazie alla musica, i minori solitamente più silenziosi e solitari hanno cercato la relazione con i compagni. Viceversa, i minori più dinamici ed espansivi sono riusciti a centrarsi e concentrarsi su qualcosa di specifico.
Un’armonia talmente inaspettata, generalizzata e fuggevole, da emozionarci e spingerci a sognare e progettare più in grande.
Alice, educatrice dei centri socio educativi territoriali C’entro Anch’io