I nostri ragazzi raccontano …
“Durante la zona rossa ci siamo sentiti un po’ giù di morale. Non si poteva uscire a giocare e non si vedeva tanta gente. Nonostante questo, al centro ci si poteva incontrare, mantenendo però le regole. E queste regole ci sono pesate davvero tanto. Non è facile tenere la mascherina sempre su, mantenere la distanza e non poter fare tanti giochi a causa del Covid-19. Ora che ci ripensiamo, però, anche in zona rossa al centro abbiamo avuto la fortuna di poter stare con degli amici e siamo comunque riusciti a divertirci. Grazie alle educatrici ci siamo sentiti a nostro agio, ci siamo divertiti e siamo stati a piccoli gruppi ma tutti insieme, facendo anche nuove amicizie”.
Queste parole sono state scritte da una bambina che frequenta il centro, dopo aver intervistato alcuni compagni.
Durante la zona rossa ci siamo impegnati a transitare al meglio la nuova situazione di isolamento. Come operatori, abbiamo osservato una certa destabilizzazione nei minori. Senza il ritmo scandito dalla scuola in presenza, bambini e ragazzi erano un po’ spaesati e portavano al centro tantissime emozioni. Questo spesso si mostrava in un bisogno ancora più marcato di muoversi e di giocare all’aperto, per scaricare e trasformare tutto quello che si agitava dentro di loro.
La zona rossa ha rappresentato una sfida che ha richiesto di modificare ed ampliare gli spazi interni, aprendo altre stanze per stare bene insieme, ma con una maggior attenzione e cura. Questa necessità a momenti ha scatenato rabbia, tristezza e nervosismo nei più fragili. Allo stesso tempo, però, è stata occasione per diventare creativi, trovando il modo di giocare a calcio e a nascondino anche dentro il centro.
C’è stato un aumento dell’utilizzo dei cellulari, dei computer e dei videogiochi. I ragazzi ed i bambini non parlavano d’altro. Il loro bisogno di conoscere ed esplorare si sta incanalando nelle tecnologie. Spetta a noi adulti, educatori, genitori ed insegnanti, accompagnarli ad un utilizzo consapevole di questi strumenti, attraverso spiegazioni, condivisioni e sane limitazioni per il loro utilizzo. Dall’altra parte è necessario l’impegno di tutti per offrire possibilità alternative per comunicare, creare e fare esperienze di crescita in un quotidiano che è vita concreta da scoprire ed apprezzare, nonostante gli ostacoli e le difficoltà.
L’equipe del centro socio educativo territoriale “L’Arca”