Ho incontrato in queste settimane più volte la famiglia Piffer di Palù di Giovo, salita alle cronache in gennaio per la morte della figlia, Sara, 19 anni, promessa del ciclismo trentino.
Nei momenti successivi all’incidente, avvenuto a Mezzocorona il 24 gennaio, i genitori e i fratelli hanno vissuto un turbine di sentimenti sui quali all’inizio primeggiavano la disperazione e la rabbia. Anche su sollecitazione del figlio scampato al sinistro, il papà Lorenzo ha fatto una scelta che ha sorpreso tutti: ha scelto di perdonare! Come ha detto lui stesso: “Quando ho scelto di perdonare, il dolore è stato più leggero. Perché se nel tuo cuore lasci entrare l’odio, non c’è più posto per l’amore”.
Questa scelta non è stato un atto improvviso, ma frutto di una vita fondata su una fede autentica, fatto di piccoli gesti quotidiani di amore e di solidarietà. Il perdono è stato un gesto di trasformazione che apre alla speranza, proprio come ci insegna la Pasqua.
Pasqua è la festa della Risurrezione, della vita che vince la morte, della luce che scaccia le tenebre, della forza che supera la paura e la chiusura interiore. È il tempo in cui siamo invitati al perdono e alla misericordia per superare qualsiasi odio e rancore, per risorgere e camminare verso una vita nuova.
Sappiamo che oggi parlare di pace, di perdono, di fratellanza, di condivisione, di accettazione di un cambiamento… ti porta ad essere considerato un illuso, un poeta, un alieno…, ma la testimonianza ricevuta in queste settimane dalla famiglia Piffer è un esempio potente di come, anche nel dolore più grande, il perdono può essere via per guadagnare la serenità interiore e per far rinascere una Comunità di speranza.
Ringrazio Sara e la sua famiglia che mi fanno vivere una bella Pasqua che si coniuga bene con parole importanti e sempre nuove: perdono, speranza, fiducia, cambiamento, pace…
E BUONA PASQUA a tutti!
Don Marco Dematté