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Finalmente il tepore del sole e le giornate più lunghe invogliano tutti noi, bambini ed educatori, ad uscire dal Centro per andare a giocare all’aperto,nei parchi della città. 

Con tanta gioia, dopo la scuola, riempiamo la sacca con palloni, racchette e frisbee e usciamo di corsa. I parchi ci accolgono con le loro aiuole piene di margheritine, con cui fare braccialetti naturali, e di soffioni da spargere attorno come una soffice nuvola.

In essi troviamo fontanelle e laghetti in cui incontrare piccioni e anatrelle da far volare con un battito di mani. Giochi attrezzati in cui sperimentarsi in movimenti acrobatici. Prati in cui giocare a calcio, nascondino, guardie e ladri, assieme a compagni già conosciuti e quelli appena incontrati.

In questi momenti noi educatori osserviamo come il gioco all’aperto stimoli la curiosità del bambino, manipolando gli elementi naturali, e permetta di interagire con altri bambini, favorendo, attraverso il gioco di gruppo, nuove amicizie e lo sviluppo della  socialità.

Siamo convinti che permettere  il gioco all’aperto è implementare, nei bambini, la loro intelligenza che è un’intelligenza pratica e concreta: è così che apprendono, sperimentando sul piano motorio, cognitivo ed emotivo.

Evviva il gioco all’aperto! Libertà di movimento, libertà di pensiero, libertà di relazione!

Paola, educatrice dei centri socio educativi territoriali di Rovereto