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Sono Lorenzo e da poco ho iniziato la mia esperienza di tirocinio presso il centro “Il Cortile”.

Normalmente durante il primo pomeriggio assieme ai bambini organizziamo delle attività ludiche.

Giochiamo alle carte, leggiamo un libro, giochiamo al computer oppure ci divertiamo a fare costruzioni coi lego.

Le attività pomeridiane sono molte, eppure i bambini sembrano essere abitudinari nelle loro scelte.

Questa era la mia impressione, prima di mercoledì scorso, quando sono rimasto piacevolmente stupito dallo spirito di iniziativa di uno dei minori accolti.

Eravamo io e lui in una stanza, seduti sul divano, e stavamo dialogando dei nostri gusti culinari.

Sembrava una normale chiacchierata conoscitiva. Ma si è trasformata in un role play originale e molto fantasioso.

Il minore si fingeva un cameriere di un ristorante di lusso. Si rivolgeva a me con un lessico formale e aveva delle movenze da cameriere con anni di esperienza alle spalle. 

Poco dopo, il carisma e la classe del nostro cameriere, hanno attirato la curiosità di altri bambini e delle educatrici.

Ci siamo così accomodati sul divano, totalmente a nostro agio, con le gambe appoggiate alle sedie poste di fronte a noi.

Quando eravamo pronti ad ordinare, il “cameriere” raccoglieva le nostre scelte.

Successivamente ci porgeva il nostro ordine dentro alcuni bicchieri colorati, con delle palline da ping-pong all’interno, che simulavano gli aromi e i sapori.

È stato bello pensare alle nostre bevande preferite e aggiungerci aromi in base al nostro gusto personale. 

Questo gioco di ruolo è durato per circa quaranta minuti, ma è stato particolarmente piacevole e produttivo.

È riuscito infatti a catturare la curiosità di bambini ed educatori e a stimolare la fantasia di tutti.

Ho voluto raccontare questa esperienza per dimostrare quanto l’immaginazione e l’interpretazione di un bambino possano rendere migliore una giornata rispetto alle altre.

Sono sicuro che questa attività sia stata gradita anche dagli altri bambini, che nei giorni successivi chiedevano di poter giocare ancora “al ristorante”.

Lorenzo, tirocinante al centro socio educativo territoriale Il Cortile