Verso la fine dell’800 certamente non erano in molti ad andare in vacanza. Vi andavano solo i nobili, i facoltosi e quelli che avevano importanti motivi di salute. Il Murialdo era uno di questi ultimi.
Già dopo la sua malattia della primavera del 1885 per alcuni anni si era recato al Allevand Le Bains in Alta Savoia per cure termali. Da quel momento sceglie di passare alcuni periodi estivi tra le valli piemontesi ai piedi del Gran Paradiso.
Da questo soggiorno invia diverse lettere a confratelli ed amici. A quel tempo non c’erano i social, ma i collegamenti, anche se non velocissimi, rappresentavano il desiderio di relazione, di amicizia, di affetto, di comunicazione dei propri vissuti e delle proprie emozioni.
Stralcio alcune espressioni da una lettera che san Leonardo scrive a don Reffo da Chialamberto il 21 luglio 1893.
Qui l’orario era già fatto e bene; ma in pratica può essere osservato poco: cambiando ogni giorno la lunghezza delle passeggiate, si deve cambiare orario.
Oggi ho fatto la prova, dopo la malattia, delle mie gambe. Andai in autobus a Forno (Alpi Graie), da lì andai al Santuario, e poi ritornai a casa a piedi; non mi sento troppo stanco.
Andai a Forno anche per vedere il Teol. Carola, parroco di S. Gioacchino, il quale non può ancora dire messa: ha avuto febbri gastriche, renella e mal di fegato. Anche i due Boccardo e sorella stanno poco bene: probabilmente torneranno a casa. Quanto a me, grazie a Dio, continua ad andar bene, eccetto qualche colpo di tosse.
E don Costantino quando verrà a provare il magnifico pianoforte?
Tanti saluti rispettosi a don Cocchi, e mille saluti agli altri tutti. Preghi per il suo T. Murialdo C.S.J.
Espressioni semplici, familiari, affettuose, ordinarie … nella vita di una persona “straordinaria nell’ordinario”.
don Marco Demattè