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Il 24 settembre 1846 Leonardo Murialdo scrive al Padre Atanasio Canata, membro dell’equipe di educatori del Collegio di Savona dove ha trascorso una parte della sua giovinezza.

È  molto tempo che desideravo scrivere al mio tanto caro P. Canata; ma non avendogli ancora scritto dopo che sono uscito dal Collegio non sapevo come incominciare senza una particolare occasione.

Saprà forse già che, quasi un anno fa, ho vestito l’abito clericale. Finora ne sono contento e spero di esserlo sempre. Finché ero in collegio non ho mai avuto questa intenzione che allora aveva Ernesto. Mi pareva di essere chiamato a fare l’avvocato. Ora è Ernesto che studia da avvocato, (…) e io studio teologia.

Mi ricordo ancora con riconoscenza dell’affetto che Lei mi mostrava quando avevo il piacere e la fortuna di essere con Lei, nonché dei consigli e degli avvisi che mi dava sia durante le passeggiate in particolari colloqui sulle colline di S. Antonino, sulla salita dei Cappuccini e di S. Giacomo, sia in una veramente carissima lettera che, mi dispiace tantissimo, ho smarrito assieme ad altre carte.

Spero tanto che vorrà farmene avere un’altra in risposta alla mia, e le assicuro che la terrò tra le più care e preziose.

Grazie, Leonardo, per questa tua comunicazione personale che svela ulteriormente il tuo animo gentile e la tua sensibilità! E ci fa conoscere particolari inediti della tua vita, della tue scelte, della tua spiritualità.

Sappiamo che la vita in collegio non è stata facile ed hai dovuto chiedere di essere allontanato perché sofferente ed in crisi profonda. Anche alcuni tuoi educatori forse non erano all’altezza della situazione.

Tu citi nel Testamento spirituale per esempio Padre S. che non ti voleva dare l’assoluzione se non rivelavi i nomi dei “compagni cattivi” e tu non volevi fare la spia. Ma evidentemente non tutti erano così.

In questa lettera dimostri una grande predilezione e affetto verso P. Canata che sentivi come amico e padre, che trovava il tempo per stare con te, per fare delle passeggiate, per darti e scriverti suggerimenti, consigli, raccomandazioni, e così darti sostegno e coraggio nelle tue scelte di vita.

Forse anche queste indicazioni sono state poi da te richiamate quando hai scelto di rispondere a Dio che ti chiamava a diventare prete.

E così in famiglia non eri tu il predestinato alla vita presbiterale! Era Ernesto!

Scherzi del… Piano di salvezza di Dio! Hai saputo ascoltare la voce di Dio, ti sei messo al suo servizio con generosità, hai realizzato quanto era nei piani di amore di Dio per te e per tutta l’umanità.

Grazie Leonardo, per la tua semplice testimonianza, la tua gioia e serenità, la tua disponibilità nell’accogliere la presenza di Dio negli avvenimenti, nelle persone, nei segni dei tempi.

don Marco Demattè