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Maggio porta con sé l’alternarsi di giornate molto calde. La presenza del sole e giornate ricche di nuvoloni, carichi di acqua che hanno poi rilasciato sul terreno, con dei bei acquazzoni.

Questa vincente accoppiata di fenomeni naturali, quali il caldo e l’acqua, hanno anticipato rispetto l’anno scorso, di un mese, la fioritura del sambuco.

Noi non ci siamo fatti certo prendere alla sprovvista! Armati dunque di tutti gli attrezzi necessari, abbiamo cominciato la raccolta proprio dai fiori di sambuco.

Attraverso una lunga e accurata lavorazione dei fiori, si ricava una bevanda rinfrescante e dissetante, tipica delle estati trentine. Il famosissimo e apprezzatissimo …

SCIROPPO DI SAMBUCO!

Lo sciroppo è un concentrato liquido ricavato appunto, dai fiori di sambuco, con l’aggiunta di limone, acqua, zucchero e acido citrico, niente di più.

Essendo un concentrato noi consigliamo, nel momento della consumazione del prodotto, di diluirlo con dell’acqua. La percentuale dei due ingredienti è soggettiva! In base a come lo si preferisce, se forte o meno, si aggiungerà a sua volta più o meno acqua.

La preparazione è semplice, ma come sempre richiede attenzione e pazienza.

È, infatti, necessario in ogni passaggio, anche il più banale, essere concentrati sulla mansione che si sta svolgendo. Si parte dalla pesa dei vari ingredienti, che ci permetterà di ottenere un prodotto più o meno equilibrato. E si conclude con la filtrazione dello sciroppo per impedire che nell’imbottigliamento rimangano residui di ingredienti, ottenendo così un trasformato omogeneo e pulito.

In queste mansioni tutti i ragazzi del nostro Laboratorio per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi “Villa Rizzi” si mettono in gioco. C’è chi si cimenta nella faticosa raccolta dei fiori dalla pianta, e chi invece si prepara in laboratorio con la trasformazione delle materie prime.

Grazie a questi momenti di generale collaborazione e lavoro di squadra, tutti quanti, dai ragazzi a noi educatori impariamo e ci ricordiamo quanto sia importante l’aiuto dell’altro, quanto questo possa fare la differenza nella riuscita di un obiettivo comune.

Monica, educatrice del Laboratorio per l’acquisizione dei prerequisiti lavorativi “Villa Rizzi”