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Poveri e abbandonati: ecco i due requisiti che costituiscono un giovane come uno dei nostri, e quanto più è povero ed abbandonato, tanto più è dei nostri (San Leonardo Murialdo).

Il piazzale antistante la nostra struttura a Storo rappresenta il punto di incontro di diverse compagnie di ragazzi. Ci sono ragazzi e ragazze che frequentano la scuola media o le superiori, bambini e bambine della scuola primaria.

Lo spirito Murialdino, che motiva il nostro lavoro, ci porta ad accogliere tutti questi giovani, per i quali ci sembra essere diventati un punto di riferimento.

Se qualcuno, per esempio, giocando a calcio nel piazzale (attività prediletta nonostante le lamentele del vicinato) si fa male, sa che può contare su di noi per essere medicato. Talvolta, suonano al nostro citofono per chiedere solamente un fazzoletto o un bicchiere d’acqua, oppure per condividere con noi le loro conquiste.

A giugno 2022 per esempio, al termine degli esami di terza media, un gruppo di ragazzi, è passato al Centro per raccontarci come fossero andati e per condividere le speranze per l’anno scolastico successivo.

Talvolta i rapporti con questi ragazzi non sono facili. Dimostrano un atteggiamento oppositivo, lasciano sporcizie nel piazzale, intimoriscono le bambine più insicure.

Quando però li vediamo pulire ciò che lasciano in giro, collaborare con noi, avere rispetto per il materiale del centro, usare dei toni cortesi, scherzare, …

Ci piace pensare che questo sia dovuto al fatto che noi, nonostante tutto, li abbiamo fatti sentire accolti.

Abbiamo sempre cercato di agganciare questi ragazzi, anche quando sembrava impossibile. Ci sono stati dei momenti di forte scontro, di completa rottura tra noi e loro. Ma con il tempo e con la pazienza, facendoli sentire visti e considerati, abbiamo notato una sempre maggiore collaborazione da parte loro e un cambio di atteggiamento.

Se prima, per esempio, eravamo restii a permettergli di usare il nostro biliardino in quanto avevamo paura lo rompessero, ora invece lo utilizzano senza esagerare e, quando hanno terminato di usarlo, ci aiutano a rimetterlo a posto. Potreste pensare che questo è il minimo che loro possano fare dopo aver usufruito del nostro biliardino, ma non è così scontato. Per noi è un grande traguardo.

Questo gruppo della giovane Storo viene spesso osteggiato dai concittadini. Purtroppo, non godono di una buona fama. Nonostante ciò da parte nostra non c’è mai stata ostilità, ma solo accoglienza.

Dove gli altri vedono dei piccoli teppistelli, noi vediamo dei ragazzi soli che non hanno avuto l’occasione di incontrare qualcuno che gli dicesse come potesse essere opportuno comportarsi o che, anche se l’occasione c’è stata, nessuno che pensasse che loro si meritassero più sforzi e più impegno, finendo quindi per abbandonarli.

L’equipe del centro socio educativo territoriale L’Arca