Skip to main content

Lunedì scorso, al C’entro Anch’io Sacco-San Giorgio di Rovereto, un gruppo di bambini delle scuole elementari si è trovato a vivere un’esperienza tanto divertente quanto educativa, cimentandosi nel gioco del mimo che ha stimolato la loro creatività e capacità di espressione. Con il supporto degli educatori e di alcuni volontari, i bambini sono stati invitati a scegliere un personaggio, un’azione o un animale da rappresentare solo attraverso gesti e mimiche facciali, senza l’uso della parola. L’atmosfera era leggera e giocosa, ma ogni piccolo partecipante si è immerso con grande impegno nel gioco, cercando di trasmettere al meglio il proprio “personaggio” senza sbagliare mai un movimento.

Le risate non sono mancate, poiché spesso le risposte ai “mimi” erano più fantasiose che corrette, ma questo non ha fatto che rendere l’esperienza ancora più coinvolgente. Tra volti espressivi e movimenti buffi, ogni bambino ha avuto l’opportunità di esplorare il proprio corpo e la propria voce in modo nuovo e originale, stimolando non solo la fantasia ma anche la capacità di osservare e interpretare gli altri.

L’attività si è rivelata molto più di un semplice gioco: attraverso il mimo, i bambini hanno avuto modo di sviluppare competenze sociali, emotive e cognitive. L’interazione tra di loro è stata fondamentale, poiché il gioco ha richiesto sia il lavoro di squadra che la capacità di comunicare senza parole, una sfida che ha messo alla prova le loro risorse immaginative e le capacità di comunicazione non verbale.

Ma, come spesso accade quando si è bambini, l’importante non è vincere o arrivare alla risposta corretta, ma partecipare attivamente, ridere insieme e imparare a conoscere se stessi e gli altri in modo divertente e spontaneo. La vera “vittoria” di questa giornata è stata proprio nel riuscire a esprimere al meglio la propria personalità, senza paura di sembrare goffi o imprecisi. In fondo, la fantasia è il motore che ci spinge a sperimentare, e i bambini hanno avuto l’opportunità di farlo in tutta la sua libertà.

Eleonora, operatrice del C’entro Anch’io Sacco San Giorgio