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Con l’inizio del mese di Ottobre, la campagna del Laboratorio per l’acquisizione dei prerequisiti lavorativi “Villa Rizzi” apre le porte ai primi sprazzi di autunno.

È così che il verde di Sardagna comincia lentamente a variare in colori più caldi e tendenti al giallo, arancio e marrone. Ogni appezzamento della campagna si veste così a festa, nelle tinte più vistose prima di spogliarsi. La natura rallenta i ritmi. Le piante danno i loro ultimi frutti per prepararsi poi al riposo vegetativo durante l’inverno, cioè uno stato di stallo, un periodo di pausa. La luce si attenua, il sole non splende più così superbo in cielo, inondando la campagna di uno stesso colore.

Le giornate si abbreviano, ma le attività tra i filari delle piante officinali sono sempre intense e laboriose. Dopo aver sistemato gli ultimi raccolti, infatti, si provvede ad arare i campi.

L’attesa è la sensazione dominante tra queste terre, la consapevolezza dello stato di transizione in cui ci si trova. Dall’albero più imponente all’esile filo d’erba, respirano piano, attenti a non far rumore, contemplando lo spettacolo del vuoto che si appresta ogni giorno di più, con silenziose falcate. La preparazione all’inverno, ha un significato quasi catartico, di purificazione, che qui al Laboratorio si traduce in indescrivibili scorci di natura. La luce che si assottiglia tra le fronde conferisce alla campagna una sorta di patina, un filtro ovattato dalle variopinte sfumature, un velo leggerissimo e suggestivo. Un velo che non copre, ma attenua le percezioni più acute della realtà. I campi di erbe officinali si risvegliano in un soave dipinto ad acquerello, di cui la rarefatta nebbia mattutina è sapiente autrice.

Ogni autunno è differente da quello dell’anno prima e degli anni a venire, perché il magnetico connubio di luci, colori e trasparenze ci regala sempre un’immagine unica.

È la magia della natura, è la magia dell’autunno.

Monica, educatrice del Laboratorio per l’acquisizione dei prerequisiti lavorativi “Villa Rizzi”