Oggi vi parliamo di questo squisito piatto regionale perché in questi giorni il nostro Laboratorio si è trasformato in una sorta di fabbrica di, appunto, canederli.
I ragazzi e le ragazze che abitualmente curano e lavorano i filari di erbe officinali si sono trasferiti all’interno della cucina. Si sono messi all’opera per la lavorazione e creazione di circa 400 canederli.
I canederli sono un piatto tipico trentino e altoatesino.
Il nome deriva dal termine tedesco knödel che significa, “gnocco”. Sono, di fatto, dei grossi gnocchi a base di pane raffermo, che si prestano alla preparazione di primi piatti della tradizione.
Nascono come piatto di recupero dalla cultura dei contadini di montagna e si caratterizzano per la loro particolare forma a palla.
Una leggenda popolare vuole che siano nati a seguito dell’incursione di alcuni soldati mercenari di passaggio in una locanda altoatesina. A fronte della richiesta di cibo da parte degli avventori, nonostante l’ora tarda, la locandiera improvvisò qualcosa con ciò che le era rimasto in cucina. Da qui l’idea di tagliuzzare avanzi di speck e altri salumi e impastarli con pane raffermo, farina e latte, fino a creare delle palline da cuocere in acqua bollente.
Al di là delle leggende, è certa l’origine umile: i canederli sono, infatti, quel che si definisce un piatto di recupero. La necessità contadina di utilizzare al meglio e soprattutto di non sprecare le poche risorse a disposizione è stata l’ispirazione di una specialità che, non a caso, è a base di materie prime come il pane raffermo e la farina, frutto del lavoro nei campi, e uova e speck, legate all’allevamento del bestiame.
Tale prelibatezza non farà parte della nostra dispensa. Sarà destinata ai numerosi visitatori che parteciperanno all’ormai tradizionale festa autunnale:
“Sardagna in castagna”
Festa organizzata dalle Acli di Sardagna in collaborazione con le altre associazioni del territorio che sarà nei giorni 22 e 23 ottobre 2022.
Riteniamo importante partecipare a questo genere di eventi per dare valore e sostenere la cittadinanza attiva, creando rete e relazioni con le realtà locali e attivando collaborazioni sempre importanti, soprattutto per quanto riguarda il senso del percorso dei ragazzi e l’idea di approcciarsi, un domani, al mondo del lavoro.
Poter uscire da Villa Rizzi, dare testimonianza del proprio lavoro e vedersi parte di una manifestazione partecipata e apprezzata è una fondamentale opportunità per i ragazzi che giorno dopo giorno si impegnano a crescere e lavorare sulle proprie competenze sociali e lavorative.
Vi aspettiamo quindi domenica 23 alla festa di “Sardagna in castagna” alla quale potrete assaggiare le specialità che abbiamo preparato.
Monica, educatrice del Laboratorio per l’acquisizione dei prerequisiti lavorativi “Villa Rizzi”