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Proprio così! Fioritura è la parola d’ordine di queste giornate.

Le recenti perturbazioni, le temperature fresche del mattino e il sole che illumina le nostre campagne fanno sì che la magia della fioritura abbia inizio!

Tra i mille profumi e colori che deliziano gli occhi, si inizia ad intravedere l’arancio brillante della calendula e il blu intenso del fiordaliso. Anche il viola dei fiori di malva inizia a fare capolino ma per loro non è ancora il momento.

Anche questi fiori saranno raccolti uno a uno dai giovani che frequentano la struttura: un lavoro di cura e precisione, che crea preziose occasioni di confronto e una chiacchiera qua e là per costruire relazioni sane tra loro.

I ragazzi e le ragazze che frequentano il laboratorio qui in Sardagna si stanno impegnando giorno dopo giorno, adeguandosi ai ritmi della terra e della campagna, che talvolta sono prevedibili, mentre altre volte ci sanno sorprendere.

Conosciamo un po’ la calendula e il fiordaliso.

La calendula viene chiamata in gergo anche fiorrancio. È una pianta erbacea annuale, che cresce comunemente in tutta l’Italia, appartenente alla famiglia delle Compositae. I suoi fiori arancio sbocciano quando il sole è alto e si chiudono al tramonto.

Se ne conoscono diverse varietà ma quella più conosciuta è la calendula officinalis. Molteplici sono le sue proprietà. La calendula infatti può essere lenitiva, idratante, antispasmodica, antinfiammatoria e cicatrizzante. Inoltre non deve mai mancare durante le vacanze estive: è un vero e proprio toccasana se usata come doposole per la pelle arrossata sia dei bambini che degli adulti.

Ha un’importantissima funzione anche negli orti biologici, poiché tiene lontani alcuni parassiti e attira gli insetti impollinatori.

A Villa Rizzi la potete trovare sotto forma di crema lenitiva, negli infusi del buongiorno e dei dolci sogni, nella saponetta miele e calendula ed infine nella crema mani camomilla e calendula.

ll fiordaliso, invece, è una pianta che appartiene alla famiglia delle Asteraceae il cui nome scientifico è Cyanus Segetum. Il nome Cyanus deriva dalla parola greca Kyanos (sostanza colore blu azzurro), mentre il nome Segetum deriva dalla parola latina segetis (dei campi di grano-seminato) come riferimento al suo habitat più usuale che, una volta, erano i campi di cereali.

Il suo nome comune, fiordaliso appunto, deriva invece dal francese fleur de lis (fior di giglio). Il fiordaliso è uno dei fiori “dimenticati”. La specie selvatica Centaurea cyanus, infatti, era un tempo molto comune in campagna; fa parte della flora spontanea italiana. A giugno, nei campi di grano, formava delle bellissime macchie blu ma oggi, purtroppo, è considerata come un’erbaccia da estirpare.

Qui al Laboratorio viene utilizzato per colorare e arricchire infusi e sali aromatici.

Alla prossima settimana!

Laura, coordinatrice del Laboratorio per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi “Villa Rizzi”