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Ho letto recentemente un breve ma intenso saggio di Erri De Luca dal titolo “In nome della madre” (Ed. Universale Economica Feltrinelli).

Lo scrittore si dichiara non credente ma, sinceramente, anche a me piacerebbe essere “non credente” come lui per quanto medita, riflette e scrive.

In questo libro presenta il momento in cui Maria di Nazareth incontra la presenza del soprannaturale e diventa madre del Figlio di Dio. Segue il suo dialogo con Giuseppe con cui condivide l’esperienza fatta. Non nasconde i problemi di una maternità “divina” non programmata ed insieme trovano la soluzione per accogliere e proteggere madre, sposo, e Bambino, collaborando al Piano di salvezza di Dio sull’Umanità.

Mi ha colpito, tra l’altro, una frase riportata anche nel sottotitolo del libro:

Gli angeli. Si sa che cosa sono loro quando se ne vanno. Lasciano un dono e pure una mancanza”.

Mi ha dato occasione per pensare a quanti angeli ho incontrato e tuttora incrociano la mia strada.

Quante persone ho scoperto importanti nel mio percorso di vita. Spesso ho dato per scontata la loro esistenza. Non ho valorizzato a pieno la loro presenza, se non nel momento in cui, per vari motivi, questa è venuta a mancare.

Succede spesso, purtroppo, che scopriamo le qualità e gli atteggiamenti positivi, i richiami e i suggerimenti delle persone che sono accanto a noi quando le relazioni con loro si interrompono. A volte anche perché hanno incontrato la Misericordia di Dio ed il suo abbraccio eterno.

Questo dà l’opportunità per apprezzare tantissimo le loro parole, le scelte di vita, la testimonianza concreta, i suggerimenti e consigli, soprattutto l’affetto e la libertà che hanno condiviso.

Questi hanno un nome. Si chiamano genitori, fratelli e sorelle, guide spirituali, amici di infanzia, di gioventù e di maturità. Confratelli e colleghi di apostolato e di lavoro. Persone incontrate occasionalmente con cui però è stato instaurato un dialogo profondo. Bambini, ragazzi, giovani accolti in vari momenti e circostanze sia nell’ambito della scuola, della catechesi, dell’aiuto e del sostegno socio-educativo nell’Accoglienza.

Quanta ricchezza ho ricevuto! Quanti doni mi hanno fatto! Sicuramente superiori alla mia disponibilità e apertura nei loro confronti.

Allora mi ripeto: occhio all’angelo che incontri! Non lasciartelo sfuggire! Approfitta del dono che ti può fare! Valorizza e riconosci la sua presenza! Rispondi con entusiasmo al suo amore!

don Marco Demattè