Cipì Haus è una realtà di passaggio per bambini nella più tenera età.
È una casa, organizzata su misura, nella quale i minori accolti crescono, giocano, imparano e hanno la possibilità di fare nuove esperienze.
Il compito di noi educatori è quello di accompagnarli in ogni momento della loro quotidianità, cercando di rendere le loro giornate interessanti e stimolando la loro curiosità verso il mondo.
Recentemente sono state proposte alcune attività di teatro, accolte in modo più che positivo dai bambini. Si sono dimostrati degli attenti spettatori!
L’esperienza non è circoscritta alla praticità di portare gli accolti a vedere gli spettacoli teatrali. Viene infatti co-costruita con loro, organizzando i preparativi e, ancora prima, facendo una selezione degli spettacoli adatti alle loro esigenze e vissuti personali, in modo che acquisisca una valenza educativa.
Oggi mi soffermo principalmente sullo spettacolo di magia. Nella programmazione di questa gita fuori porta, il primo passo che è stato fatto con i minori è stato quello di controllare sull’agenda visiva di Cipì chi sarebbe stato l’educatore in turno quella giornata, così da stabilire chi sarebbe andato a teatro. Questo passaggio è molto importante, perché permette loro di avere una certa sicurezza sul fatto che ci sia sempre un educatore presente e sul quale possono fare affidamento.
Poi c’è stata una discussione sulle aspettative di ciò che avrebbero visto quando si sarebbe aperto il sipario.
“Penso che il mago mi chiamerà sul palco per fare una magia!”
Subito uno degli accolti si è immaginato di interagire con il mago, prevedendo che quest’ultimo avrebbe cercato degli aiutanti tra gli spettatori.
L’entusiasmo era notevole. Abbiamo allora preparato le borracce con l’acqua e via! Nel breve tragitto in auto la richiesta da parte dei bambini è stata quella di sedersi in prima fila. E così abbiamo fatto, ognuno con il proprio biglietto di ingresso in mano.
Hanno assistito a bocca aperta. E indovinate… il mago ha chiamato proprio uno degli accolti per fare un numero sul palco! L’emozione però ha avuto il sopravvento e, perciò, ha rinunciato a salire sul palco per continuare a guardare con stupore le magie dalla sua poltrona.
Ciò che ho osservato è che, partecipare ad un esperienza insieme al gruppo di pari, ha alimentato il senso di appartenenza e di comunità. Si costruiscono relazioni con chi condivide lo stesso interesse! I bimbi, infatti, hanno conosciuto altri coetanei, scambiandosi dialoghi semplici ma significativi per loro: “come ti chiami?”, “quanti anni hai?”.
Ho notato con piacere che in queste brevi e spontanee conversazioni la presentazione dei nostri bambini non si limitava a pronunciare soltanto il nome della propria persona, bensì anche quello del compagno, facendo intendere che, anche in quel contesto, ricopriva un ruolo importante.
Condividere un’esperienza significativa con gli altri ha un forte impatto sul vissuto personale dei bambini.
Quando si condividono momenti speciali con le persone che ci stanno vicine, si creano connessioni profonde, che ricordano ai bambini che non sono soli nel loro cammino. Questo rispecchia la vita di tutti i giorni, in cui gli accolti sentono il bisogno di aiutarsi nei piccoli gesti quotidiani, di aspettarsi e di sostenersi nei momenti di sconforto.
La condivisione dunque rafforza i legami sociali e affettivi e come il loro percorso a Cipì Haus, ciò che è risultato più importante nel piccolo viaggio al teatro è essere stati spettatori insieme.
Per riprendere quanto è cruciale condividere momenti significativi, in un noto libro per bambini (intitolato “Grande Panda e Piccolo Drago”) James Norbury scrive:
Margherita, educatrice di Cipì Haus