POTEVA FINIR MALE…
Già conosciamo la “Generala“, la Casa di Correzione per minorenni dove il Murialdo andava spesso a incontrare quei poveri giovani per portar loro parole di conforto. Alla “Generala” tutti volevano bene al Teologo Murialdo! Per anni è stato il buon papà per tanti ragazzi che vi si trovavano per scontare la loro pena. Il rapporto non sempre era facile però. Alcuni reagivano malamente, non volevano ascoltarlo, urlavano… Molti altri invece, uscendo poi da quel luogo, portavano di lui un ricordo riconoscente. Ma….Ecco cosa accadde:
Una sera, molti anni dopo, il Murialdo ritornava da una villa che la sua famiglia possedeva sulla collina di Torino. Scendeva a passo svelto verso la città. Era giunto poco lontano dall’abitato quando vide, superata una stretta svolta della strada, tre giovinastri che, dai gesti e da certe espressioni, si mostravano tutt’altro che ben intenzionati verso di lui. Il Murialdo accelerò il passo e i tre si mossero anch’essi verso il prete.
Due, più decisi, avevano incominciato ad insultarlo. Già stavano per mettergli le mani addosso quando, improvvisamente il terzo, che era rimasto più indietro ed aveva avuto il tempo di riconoscerlo, raggiunse i due compagni. Li trattenne energicamente e, con un commento che non ammetteva replica: ”Fermi! Lasciatelo stare! È il Teologo Murialdo!” Con un “Scusi, signor Teologo!“, fece con essi un secco dietro front e tutti e tre si dileguarono nel buio.
Quel giovane aveva conosciuto il Murialdo alla “Generala“ e manteneva del santo sacerdote un tale ricordo che neppure la malavita era riuscita a cancellare.
Il ricordo, l’affetto, le parole buone del Murialdo erano rimaste dentro di lui anche se, purtroppo, riacquistata la libertà, la brutta vita e le cattive compagnie lo avevano fatto deviare ancora. Quel piccolo seme di bontà, quello spiraglio di speranza, il ricordo di un sorriso, non si erano cancellati del tutto dal suo cuore. Avrebbe potuto agire come gli altri due. Il Murialdo, dopo tanti anni, non lo avrebbe forse neppure riconosciuto. Ma lui è intervenuto e ha fermato le mani dei suoi compagni. L’ha salvato, l’ha rispettato. In quel momento sono affiorati tanti ricordi per il bene ricevuto da quel prete. Ricordi, inconsciamente, ben radicati nel suo cuore. In quel momento ha prevalso il buon senso e la gratitudine, sentimenti che parevano ormai sepolti!
Anche in questo caso non si sa come sia finita. “Si dileguarono nel buio…”. Ma, quel giovane, dopo l’accaduto, avrà avuto un ripensamento? Il Murialdo lo aveva conosciuto minorenne, ora è un giovane uomo sbandato, balordo, confuso. Sarà rimasto tale o l’incontro di quella sera lo avrà posto di fronte a degli interrogativi, ad una revisione del suo cammino, al desiderio di ritrovare la strada giusta? Avrà finalmente lasciato fiorire quei piccoli semi di bontà e saggezza che il Murialdo aveva posto nel suo cuore?
Don Marco Dematté