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Il laboratorio di acquisizione dei prerequisiti lavorativi “Villa Rizzi” è un progetto di agricoltura sociale che nasce ormai tanti anni fa. Forse però non tutti i nostri lettori hanno ben presente che cosa significa fare agricoltura sociale e soprattutto da dove nasce questo “accostamento” di parole: agricoltura e sociale. Dunque oggi vogliamo utilizzare questo spazio di lettura per capire un po’ meglio che cosa significa effettivamente fare agricoltura sociale, dove e quando nasce questo tema.

Negli ultimi anni il tema dell’agricoltura sociale ha assunto un ruolo sempre più significativo nel contesto europeo così come in quello italiano e contestualmente si è assistito ad una diffusione di iniziative nel settore.

La legge nazionale sull’agricoltura sociale risale solo al 2015, tuttavia le origini “reali” di tali attività nel nostro paese vanno ricercate ben più lontano nel tempo. L’agricoltura infatti, fin dalle sue origini, ha svolto una funzione di supporto verso i più “bisognosi”.

Nello scenario dell’Italia rurale l’agricoltura ha cominciato ad assumere una certa rilevanza nell’occuparsi in modo spontaneo ed informale di soggetti più bisognosi e nel tempo tale ruolo si è progressivamente strutturato diventando un ambito di intervento interdisciplinare in cui professioni anche molto diverse tra loro si incontrano.

Nei progetti di agricoltura sociale ad oggi troviamo infatti imprenditori agricoli, psichiatri, psicologi, educatori e chi più ne ha più ne metta!

È interessante sapere che con il termine agricoltura sociale ci si può ricondurre a moltissimi ambiti di intervento. Non ne esiste infatti solo uno. Le attività riconducibili all’agricoltura sociale sono varie e in continuo mutamento. Alcuni esempi a riguardo possono essere attività di formazione professionale e inserimento lavorativo, servizi di riabilitazione e cura tramite ad esempio l’attività di orto terapia.. e molte altre ancora!

Ma in che modo l’attività agricola è in grado di produrre benefici?

Diversi studi scientifici, nel tempo hanno dimostrato che il rapporto con le piante, con gli animali, lo svolgere attività manuali all’aria aperta ed il contatto con la natura sono elementi che incidono positivamente sulla vita delle persone.

Tutto ciò, unito al fatto di seguire il processo agricolo in tutte le sue parti, dalla semina alla vendita del prodotto, incide positivamente sull’autostima dei soggetti coinvolti. Prendere parte infatti a processi agricoli, che per loro natura hanno un esito evidente, diretto e comprensibile, facilita l’acquisizione di sicurezze e capacità.

I progetti di agricoltura sociale inoltre favoriscono la creazione di reti e partnership tra enti pubblici, privati e con la comunità circostante. Tali relazioni sono un aspetto positivo che permette di creare nuove sinergie e permette di creare qualcosa di molto utile e produttivo per tutti i soggetti che ne fanno parte.

Un ulteriore elemento, che tra tutti quelli citati è forse quello su cui, noi operatori di Villa Rizzi, cerchiamo di puntare di più, è che l’attività agricola consente di intraprendere percorsi di socializzazione e interazione fra i soggetti coinvolti, di instaurare nuovi legami e perché no, nuove amicizie!


Caterina, educatrice del laboratorio dei pre requisiti lavorativi Villa Rizzi