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C’è una celebre frase del filosofo tedesco Gotthold Ephraim Lessing che dice: “L’attesa del piacere è essa stessa piacere“.

E qui a Villa Rizzi, il nostro Laboratorio per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi, sappiamo molto bene cosa significhi attendere.

C’è un forte parallelismo tra l’attesa nell’ambito agricolo e in quello delle relazioni educative.

In entrambe le sfere, ciò che si semina oggi, verrà raccolto molto tempo dopo, dopo un lungo periodo in cui ci si dedica con cura ed attenzione a quei semini, a quelle piantine o a quei cuori spinosi.

E sta a noi riempire di significato anche quel momento di attesa, poiché anch’essa ha un proprio valore.

Il verbo attendere deriva dal latino ad-tendere, “distendersi, aspirare, mirare”.

L’attesa implica dunque una tensione verso qualcosa.

Per proseguire con il parallelismo e fare un esempio pratico, anche il cavolo cappuccio ha bisogno di almeno 40 giorni prima di trasformarsi in “crauti” ed essere assaporato sulle nostre tavolo.

E così, nel nostro lavoro quotidiano, con i ragazzi che frequentano il nostro laboratorio di Sardagna, sappiamo che prima di raggiungere appieno un obiettivo prefissato possono passare mesi, talvolta anni.

Talvolta è necessario anche rivedere e ritarare quell’obiettivo perché, può succedere che lungo il percorso, si possono incontrare bivi, ostacoli o inversioni ad U che ci fermano e ci fanno dare una nuova visione a quell’attesa.

Eppure si può anche educare all’attesa, in particolar modo lavorando con il mondo giovanile di oggi, abituato ad avere “tutto e subito”. 

Imparare ad aspettare vuol dire saper apprezzare il valore delle cose, avere capacità di autocontrollo, riconoscere i bisogni altrui. Consente alle persone di riflettere, di scegliere e di valutare ciò che sta accadendo.

Non sono concetti semplici da trasmettere ai nostri ragazzi, ma nel mondo educativo, con i diversi strumenti a disposizione ed un pizzico di fantasia si cerca di trasmettere anche questi importanti valori.

Gloria, educatrice del Laboratorio per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi “Villa Rizzi”