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Il progetto “Tra Zenit e Nadir: rotte educative in mare aperto”, un progetto della Cooperativa sociale Progetto 92, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, intende promuovere e facilitare il paradigma della Giustizia riparativa come prassi metodologica per attività di prevenzione e promozione della legalità.

“Tra Zenit e Nadir” pone l’attenzione sul tema della legalità, della responsabilità, dell’appartenenza alla comunità, con azioni rivolte in particolare ad adolescenti e preadolescenti. Ha l’obiettivo di rendere i ragazzi consapevoli, corresponsabili e compartecipi rispetto al processo educativo, intercettando anche chi manifesta comportamenti problematici e devianti con metodologie innovative e approcci alla legalità efficaci e creativi.

Il progetto ha come focus di una delle sue azioni l’attivazione di percorsi laboratoriali individuali e di gruppo con obiettivi riparativi e formativi volti alla preparazione all’autonomia e allo sviluppo di competenze relazionali.

Nel contesto territoriale di Storo abbiamo pensato di proporre, nello specifico, due percorsi. Il primo rivolto ai ragazzi adolescenti che frequentano il Centro socio-educativo l’Arca. Il secondo, in parallelo, aperto ai genitori dei ragazzi stessi e ai genitori degli Interventi Educativi Individualizzati seguiti dai nostri educatori.

Il percorso con i ragazzi si è costituito da quattro incontri volti ad approfondire la conoscenza di sé e del proprio corpo nella relazione con gli altri nella vita reale e in quella virtuale, attraverso l’utilizzo di una metodologia attiva e laboratoriale.

Il progetto con gli adulti, invece, era rivolto a genitori con figli pre-adolescenti e adolescenti che si trovano in situazioni di vulnerabilità e che desiderano trovare, in un contesto di gruppo, un luogo di confronto e di conforto. 

Durante i due incontri del percorso rivolto ai genitori sono state approfondite le tematiche che riguardano l’identità di essere figli e di essere genitori, con un focus speciale sui comportamenti a rischio e su strumenti e strategie che possono mettere in campo i genitori per affrontarli.

Il percorso è stato ben partecipato con 7 genitori al primo incontro e 8 al secondo. Il gruppo si è confrontato sulle singole esperienze e difficoltà dell’essere genitore. Due elementi positivi che sono emersi sono stati una buona presenza della figura dei papà e il sostegno e aiuto reciproco che i genitori si sono dimostrati a vicenda.

Alcuni genitori hanno già richiesto la possibilità di frequentare ancora, in futuro, questo tipo di percorsi formativi. Il bilancio si può, quindi, dire più che positivo.

Ilaria, educatrice in Valle del Chiese