Proseguendo la riflessione esposta nella scorsa Newsletter desidero riprendere ed approfondire un aspetto molto importante che emerge dai Documenti Capitolari di cui abbiamo già detto qualcosa.
Innanzitutto c’è da considerare il fatto che essi sono frutto di una riflessione corale, sinodale, condivisa.
Al Capitolo, infatti, erano presenti, oltre ai religiosi giuseppini, anche la superiora generale delle Murialdine di san Giuseppe, un rappresentante dell’Istituto secolare Leonardo Murialdo e un consistente gruppo di laici e laiche provenienti da ogni parte del mondo. Tutti ispirati dal carisma di san Leonardo Murialdo.
I Documenti Capitolari risultano quindi il frutto di tutte le 4 componenti attuali della Famiglia del Murialdo (Giuseppini, Murialdine, Istituto secolare, laici/laiche) che in modi, momenti, intensità, caratteristiche diverse vivono il carisma del Murialdo secondo la propria vocazione.
E di Famiglia del Murialdo (FdM) si parla spesso in questo documento finale. E questo valore ne permea tutto il contenuto.
Qualche passaggio tuttavia ne evidenzia alcune peculiarità ed impegni.
Ne cito solo alcuni, ma per me i più significativi ed attualizzabili fin da subito.
Il carisma spirituale e apostolico del Murialdo, che costituisce il cuore della nostra fraternità, è un dono dello Spirito Santo alla Chiesa nella cui forza camminiamo come FdM. Il carisma, che è il cuore di questa Famiglia, ci chiede di imparare a “stare insieme” per costruire un “noi”. Solo nella comunione delle diverse vocazioni un carisma può manifestare tutta la sua ricchezza (N. 45).
Come famiglia carismatica murialdina, affermiamo di essere fratelli per il battesimo e di scoprirci chiamati a vivere questo dono con i colori del carisma del Murialdo, al servizio dei giovani poveri e abbandonati. Ricordando che siamo membra di un unico corpo in Cristo (cf. Rm 12, 4-6), ognuno di noi mette i propri doni personali ricevuti da Dio a servizio degli altri, in comunione e partecipazione (N. 59).
Riconoscendoci come membri della FdM, cerchiamo di consolidarla in tutti gli ambiti e di promuoverla dove ancora non esiste (N. 74).
Si incoraggia la sperimentazione di nuove forme di preghiera, di formazione, di condivisione, di corresponsabilità, di apostolato… con gli altri membri della FdM. Si valutino, sostengano e consolidino anche i tentativi già in atto, come le comunità integrate, le comunità murialdine… Si cerchino percorsi creativi di presenza e di servizio della FdM tra le nuove povertà… I rispettivi Consigli delle circoscrizioni devono promuovere e accompagnare con coraggio e discernimento il cammino di queste nuove comunità (N. 77).
Mi sembrano pensieri, riflessioni e proposte, indicazioni per tutti.
Buon cammino a ciascuno di noi!
don Marco Demattè