L’educatore ha in cura e come finalità ciò che c’è di più prezioso nella società, cioè i fanciulli; ciò che c’è di più prezioso nei fanciulli, il cuore. Non tanto l’esterno, il comportamento visibile, il mestiere, la scuola, ma l’interno, il cuore, la religione e l’educazione dei sentimenti.
Questa frase di san Leonardo Murialdo appare nel biglietto degli Auguri di Natale che stiamo inviando per condividere gli auguri che tradizionalmente ci scambiamo in questa bella festa della Natività di Gesù.
Rappresenta in modo preciso non solo la spiritualità del Murialdo ma, soprattutto, i principi della sua opera educativa.
Al centro di essa ci sono i “fanciulli”, bambini, ragazzi, giovani… diciamo oggi! Una scelta di campo attenta perché in ascolto delle richieste del territorio e dell’ambiente in cui era inserito, illuminato dalla sua esperienza personale di accoglienza delle loro situazioni di disagio. Desidera così recuperare e continuare ad impreziosire la società con l’apporto di questa componente che costruisce il futuro di essa.
E dei “fanciulli” vede ogni preziosità individuale sintetizzata nella parola “cuore”. Con questo vocabolo indica tutta la persona: le componenti esterne e quelle interne, la corporeità, l’intelligenza, la moralità e la spiritualità, tutte importanti, tutte essenziali per una sana e completa crescita.
Così chi condivide il carisma del Murialdo si impegna per un’educazione globale della persona, perché tutte le sue componenti siano valorizzate e crescano insieme, in armonia, fino al raggiungimento della piena maturità.
don Marco Demattè