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A Villa Rizzi in cucina, in alcuni periodi dell’anno, tagliamo le cipolle a fettine, ne tagliamo anche 22 kg in un giorno. Poi vengono messe nell’essiccatore. Vengono preparate per il soffritto e usate per i prodotti trasformati.

Quando tagliamo le cipolle dobbiamo avere il camice, la cuffia e guanti in lattice per l’igiene. La cuffia perché non bisogna che i capelli finiscano nel cibo. Il camice per non sporcarsi i vestiti e i guanti per non toccare il cibo con le mani.

A Villa Rizzi l’igiene è importante come in un ristorante perché, come in un ristorante, non si può avere lo smalto neanche qui in cucina.

Impieghiamo un paio d’ore per tagliare le cipolle. Non mi piace tanto perché quando le taglio mi fanno lacrimare gli occhi. È importante non strofinare mai gli occhi o toccarsi la bocca e neanche il naso.

Oltre alle cipolle facciamo anche i pomodori essiccati e altre verdure, che coltiviamo nell’orto in Sardagna a Trento.

I nostri prodotti sono artigianali e fatti a mano.

Villa Rizzi è un posto in montagna in Sardagna. È un laboratorio con educatori.

Dentro ci sono la cucina, gli spogliatoi, l’ufficio degli educatori dove c’è Laura e poi le sale in cui si lavorano i preparati e la stanza dove vanno essiccati i prodotti.

Villa Rizzi è un Laboratorio per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi nel quale si fa un percorso per poi inserirsi nel mondo del lavoro, è un aiuto.

A me Villa Rizzi piace sopratutto per poi inserirmi nel lavoro.

L’attività che mi piacerebbe fare più avanti è la cucina. Un’attività che faccio e sto imparando bene è stendere le cose bagnate sullo stenditoio. Alla fine spesso faccio le pulizie del salone.

G. ospite del Laboratorio per l’acquisizione dei prerequisiti lavorativi “Villa Rizzi”