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È arrivata la stagione fredda e tutti i bambini del centro Allerlei cercano il calore degli abbracci, per sentirsi al sicuro e protetti.

In un pomeriggio di questo gelido novembre abbiamo riflettuto insieme sulla fortuna di avere un posto caldo e amorevole dove stare tutti insieme. Ognuno di loro ha raccontato quali sono i posti dove ci si sente accolti e protetti ed una delle risposte più frequenti è stata “questa casa”, ovvero il centro Allerlei.

Mentre eravamo tutti immersi in questa tenera condivisione, la nostra cuoca ci ha chiamati, comunicandoci che erano avanzati alcuni crackers e che, invece di buttarli, sarebbe stato carino darli agli uccellini del giardino.

I bambini, sentendo queste parole, si sono illuminati e ci hanno chiesto non solo di poter nutrire gli uccellini, ma anche di creare una casetta per loro, che li tenesse al riparo dal freddo.

La nostra risposta è stata ovviamente affermativa e tutti insieme, con entusiasmo, ci siamo messi a costruire un “nido-casa”, utilizzando del cartone, della carta crespa e della colla.

Una volta costruita la casetta, i bambini hanno deciso di volerla rendere anche “morbida e accogliente”. Hanno quindi raccolto foglie, fili d’erba, aghi di pino e piccole pigne per metterle all’interno della casetta.

Questo processo è stato davvero emozionane per i bambini. Ciò che ci ha colpito di più è stato vedere quanto ci tenessero a portare a termine questo lavoro, perché “gli uccellini, così, avranno un posto per ripararsi dal freddo e stare al sicuro”.

Spesso accade che i bambini riescano più facilmente ad identificarsi negli animali e a proiettare le loro emozioni in essi. Quando ciò avviene è importante lasciare che si esprimano proprio così, liberamente.

Ascoltando i bambini, mentre “umanizzano” gli animali, si può avere un accesso privilegiato al loro mondo emotivo e identitario. Per un bambino è più semplice raccontarsi attraverso qualcun altro e scegliere un’entità simile a se stesso, come un cucciolo.

Gli scrittori di libri per bambini lo sanno già da tempo ed infatti, nel mondo della narrazione per l’infanzia, ci sono molte storie di animali protagonisti che affrontano le emozioni.

È naturale quindi che i bimbi portino queste storie anche nel mondo reale. Dire “questa casetta proteggerà gli uccellini dal freddo” è più facile che dire “ho bisogno di calore e protezione”.

Ecco perché noi educatori accompagniamo bambini e bambine nei loro processi di apprendimento emotivo, senza forzarli a consapevolizzare tutto subito, ma anzi, lasciandoli liberi di vedere se stessi nella natura circostante per rispecchiarsi pian piano.

Ginevra, educatrice del centro diurno socio pedagogico Allerlei